La gioia, il 15 settembre, nel leggere Adriano Sofri su Il Foglio la notizia che ti eri ripreso; e la gioia di tornare a vedere i tuoi “scarabocchi” pubblicati su La Stampa… Bobo è tornato, ritorna… Un canto del cigno, purtroppo.
Ci hai voluto bene, te ne abbiamo voluto. Hai ospitato i nostri interventi polemici con il PCI sul tuo Tango, inserto dell’Unità orgogliosamente organo del Partito; su l’Unità renzizzata articoli che trattavano cose radicali, in collisione con quelle di Matteo Renzi; a Maria Antonietta Farina Coscioni hai regalato i disegni per un suo libro e le hai detto Sì quando te ne ha chiesti per Proposta Radicale; e ne hai dati anche a sostegno di Radio Radicale e delle campagne del PR, iscrivendoti anche…
Ci hai ospitato a casa tua, attorno a un tavolo con salumi, formaggio e vino raccontavi le tue storie che per fortuna abbiamo registrato e ora sono conservate nell’archivio della Radio Radicale…
Ci hai raccontato: “Su tante cose ero in dissenso con Marco Pannella, è normale; ma sul terreno dei diritti civili e umani proprio no. A un certo punto mi sono anche iscritto ai radicali…”.
Caro Sergio: piacerebbe saperti, immaginarti da qualche parte, in compagnia di Vincino, Pino Zac, Andrea Pazienza, gli altri geniali spernacchiatori delle nostre quotidiane meschinità e corbellerie. Lasci un grande vuoto, il tuo essertene andato riempie di malinconia e tristezza. Restano i disegni, i tuoi libri, le pagine del tuo blog. Un tanto che è troppo poco. È duro dirti: “Addio”.
Mauro Zanella, ovvero “il signor trenta bollini”. Così si volle definire nella telegrafica biografia che raccoglieva le storie politiche di 50 radicali ogni anno, da trent’anni, iscritti al Partito. “I radicali ignoti”, li definiva Marco Pannella. Il quel libro, Mauro-trenta-bollini scrive di sé: “Dalla prima iscrizione ne sono poi seguite altre trenta…e poi tante iniziative: raccolta firme a Roma, Bari, Treviso, Napoli, Bruxelles…e tante stupende battaglie nonviolente, libertarie, transnazionali. Dieci anni fa la distribuzione di hashish a piazza Navona e a via del Corso a Roma: arresti domiciliari, processi, e un’incredibile dicotomia del sistema giudiziario”. Quel libro è del 2010. Mauro ha continuato anche dopo. “Ignoto” e militante.